Nel cuore del Museo Nazionale del Cinema di Torino, la sezione dedicata all’Archeologia del Cinema racconta un mondo incantato, fatto di illusioni ottiche, lanterne magiche e primi esperimenti tridimensionali. Prima ancora che nascesse il cinema come lo conosciamo, il pubblico si emozionava grazie a strumenti spettacolari capaci di animare immagini statiche. È da qui che inizia il nostro viaggio nella storia dei visori — un percorso che arriva oggi alla Realtà Mista.

Stereoscopi e meraviglia ottica: le origini del 3D
Uno degli oggetti più iconici in mostra è lo stereoscopio di David Brewster, visore che permetteva la visione tridimensionale di fotografie scattate da angolazioni leggermente diverse. Presentato all’Esposizione Universale di Londra nel 1851, vendette oltre 250.000 esemplari in tre mesi.
Un successo impressionante, soprattutto se confrontato con le 420.000 unità vendute da Apple Vision Pro nel primo anno, nonostante la potenza del brand, la capacità distributiva odierna e l’hype tecnologico. Il confronto è eloquente: lo stereoscopio ottocentesco è stato una rivoluzione sociale oltre che visiva. Proprio come i visori MR di oggi, offriva un senso di “presenza” dentro l’immagine. Cambia il mezzo, non l’emozione.

Lanterne magiche e teatri ottici: XR ante litteram
Accanto agli stereoscopi, la collezione espone lanterne magiche, teatri ottici e immagini sequenziali, veri e propri dispositivi pre-cinematografici. Erano strumenti spettacolari che giocavano con la luce, l’ombra e la trasparenza per animare la scena. L’esperienza proposta da questi oggetti si può considerare una forma primitiva di Realtà Aumentata: elementi fisici trasformati in movimento tramite la luce, con effetti visivi e sonori pensati per stupire.
Illusioni ottiche del ‘700: la “veduta animata” come primo effetto speciale
Un esempio straordinario è la veduta ottica traforata di Piazza Navona, realizzata a Parigi tra il 1750 e il 1800.
Questa stampa acquerellata, traforata e retroilluminata, crea un effetto notte/giorno sorprendente. A seconda della luce, l’immagine cambia completamente aspetto. È l’antenata diretta dei moderni effetti speciali in Realtà Mista, realizzati oggi con tecnologie come i LUT (Look-Up Table): filtri digitali che modificano in tempo reale colori, luci e atmosfere.
Anche oggi con i nuovi visori, i “LUT” diventano strumenti narrativi, trasformando le scene MR su Meta Quest per guidare l’utente da una fase all’altra dell’esperienza, proprio come un tempo faceva una lanterna.

Un nuovo media o un nuovo cinema?
Oggi, con visori XR sempre più avanzati, ci troviamo di fronte a una domanda fondamentale: la Realtà Mista è un’evoluzione del cinema o è un nuovo medium?
Domanda che come Metagate ci stiamo ponendo anche insieme a Maria Grazia Mattei, direttrice del MEET, centro internazionale per la cultura digitale. È una riflessione che ci porta oltre la tecnologia, interrogando la natura stessa della narrazione e dell’esperienza.
Un quesito aperto che riguarda tutti noi. E allora perché non scoprirlo insieme?
📍 L’invito è al New Atlas of Digital Art 2025 del MEET, il 19 e 20 giugno, per vivere, discutere e sperimentare di persona il linguaggio emergente della Realtà Mista. Perché certe risposte non si trovano nei libri ma negli spazi condivisi.

I nostri riferimenti li trovi sul Linktree or contact us!
Tutti i nostri eventi certificati tramite NFT POAP.